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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 58
 
originale
 
[58] Saepe enim de L. Crasso, illo familiari tuo, videor audisse, cum te togatis omnibus sine dubio anteferret, paucos tecum Epicureos e Graecia compararet, sed, quod ab eo te mirifice diligi intellegebam, arbitrabar illum propter benivolentiam uberius id dicere. Ego autem, etsi vereor laudare praesentem, iudico tamen de re obscura atque difficili a te dictum esse dilucide, neque sententiis solum copiose, sed verbis etiam ornatius, quam solent vestri.
 
traduzione
 
58. Spesso avevo sentito sostenere da quel tuo amico Lucio Crasso - cos? mi sembra di ricordare - che non solo tu sopravanzavi tutti gli altri seguaci in toga del verbo epicureo, ma che pochi fra i Greci erano degni di starti a paro. Ben comprendevo per? che grande era la stima nei tuoi riguardi ed ero convinto che esagerasse per eccesso di benevolenza. Ora per? - bench? mi faccia riguardo di lodare una persona presente - ti do atto che hai trattato con estrema chiarezza una tesi difficile ed oscura e non solo con ampiezza ed abbondanza di argomentazioni ma anche con un linguaggio pi? forbito di quello in uso nella vostra scuola.
 

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